Inspirited by this wind of promise, my daydreams become more fervent and vivid. I try in vain to be persuaded that the pole is the seat of frost and desolation; it even presents itself to my imagination as the region of beauty and delight.
(Frankenstein)

sabato 9 febbraio 2013

The train is gone away

Esattamente nove mesi fa ho rinunciato a una persona a cui volevo estremamente bene.
 Vi ho rinunciato perchè ora i nostri rapporti sono di semplice amicizia, ma avrebbero potuto prendere una piega ben diversa. L'euforia di stare in sua presenza era paragonabile all'emozione che si prova nel vedere il proprio treno che si avvicina, sicuri che grazie ad esso si potranno raggiungere luoghi sconosciuti e meravigliosi. Una porta per una nuova realtà che fino a quel momento si è solo immaginata.
Presto il treno giungerà al binario, sarà possibile salire su di esso e camminare per i suoi angusti corridoi. Dentro di me in quel momento si è risvegliato lo spirito della solitudine, quella creatura che con i suoi artigli mi ha tormentato ma anche preservato, spingendomi a digiunare e a valicare gli ingannevoli monti dei miei limiti. Una parte di me a cui non potrei mai rinunciare ma che mi ha fatto incespicare, proprio mentre il mio treno stava chiudendo le porte. 
Così è partito e io sono rimasta sulla banchina, ancora annichilita, con l'unica compagnia del temperamento glaciale con cui mi faccio sempre scudo. Per non farmi turbare da calde onde che minacciavano di sottrarmi al personaggio che ho sempre creduto di essere, ho annegato i miei desideri nel pozzo senza fondo della rinuncia. Da allora il mio pensiero più ricorrente è stato: "Ritornerò a bastarmi da sola", anche se conoscevo la mia incapacità di mentire perfino a me stessa. Continuo a pagare per la mia scelta, perfino di notte brandelli di rimpianti continuano a insozzare il mio sonno, facendomi svegliare circondata da echi. Amare mi ha permesso di vedere la realtà a tre dimensioni, ora sono ripiombata nella mia tana congelata, dove tutto è bidimensionale e l'unica persona sui cui posso riversare il mio veleno sono io.
In compenso l'estirpare i miei ripensamenti e le mie delusioni mi impedisce anche di mangiare, agisco come se dentro di me non dovesse restare più nulla, nient'altro che una cavità asettica e levigata. 

1 commento:

  1. Il tuo blog è bellissimo, mi raggela dentro e questo mi fa stare bene...
    Che storia melanconica racconti in questo post, potrei leggerla e rileggerla fino alla stanchezza degli occhi...
    Mi aggiungo ai tuoi followers.

    Un abbraccio forte

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